Il lutto all’inizio di un nuovo anno

Siamo a gennaio, il nuovo anno è iniziato lasciandosi alle spalle il solito lungo periodo di festività, che da Natale ci accompagna fino all’Epifania e che sembra richiedere a tutti di essere felici, circondati da famiglie amorevoli e pieni di aspettative e buoni propositi per il nuovo inizio.

Ma non a tutti i periodi festivi portano serenità. Per chi ha da poco vissuto la perdita di una persona cara, uno degli aspetti più devastanti del lutto è proprio quello di rendersi conto che il mondo va avanti senza di lui. 

Mentre si affronta un momento tragico, una perdita così grande da non avere neppure idea di come si potrà riuscire a superarla, il rendersi conto che la terra continua a girare, il sole a sorgere e tramontare, gli altri a correre dietro ai propri impegni, fa sentire fuori tempo, diversi, disallineati da tutto e tutti e, per questo, sbagliati, come una nota stonata, e incapaci di recuperare il ritmo di sempre.

In realtà, quando si perde una persona cara, la vita come l’abbiamo conosciuta fino a quel momento finisce, si ferma, e ci sembra quasi un affronto che il mondo continui a muoversi senza accorgersi della sua assenza e senza curarsi di noi che restiamo fermi a guardarlo senza riuscire a seguirlo, sospesi in una specie di tempo parallelo e distorto.

Chi si trova in una situazione simile fatica, ovviamente, ad accogliere felicemente l’arrivo dell’anno nuovo. Anzi, può essere molto riluttante all’idea di aggiungere un nuovo anno alla lista, un nuovo capodanno passato senza la persona amata, una nuova fatica di ricominciare con in più il peso di una profonda mancanza, un nuovo momento di dolorosa nostalgia.

La nostalgia, infatti, è parte del lutto ed è una sorta di lama a doppio taglio. Ha un lato dolce, che scalda il cuore, come il ricordo dei sentimenti che ci legavano a chi non c’è più, dell’amore o amicizia condivisi, dei momenti di gioia vissuti insieme mentre, e un lato duro, graffiante, che ci riporta allo straziante senso di vuoto che l’assenza ci procura. A gennaio, quando per tutti c’è la fatica di ricominciare a rincorrere tutte quelle aspettative immaginate durante le feste, può essere difficile confrontarsi con la tristezza e la malinconia che tali pensieri risvegliano.

Quello che è importante ricordare, però, è che è possibile, anche dopo un lutto, ritrovare la serenità e la gioia di vivere. 

Non avviene per magia, non basta aspettare che accada, irritandosi magari perché non avviene abbastanza in fretta. Come per ogni altra situazione nella vita, occorre impegnarsi, non solo a sopravvivere al dolore, ma a fare le scelte giuste per ricominciare a vivere. 

Ma quali sono? Cosa possiamo fare per stare meglio, soprattutto in questo faticoso inizio d’anno?

Ognuno di noi è una persona diversa da chiunque altro. La relazione con chi non c’è più era diversa da quella di chiunque altro, così come la sofferenza per la sua morte è diversa da ogni altra mai provata. Perché dunque si dovrebbe pensare che il percorso del lutto debba essere uguale per tutti? Non aspettarti una ricetta preconfezionata.

In realtà ci sono tanti percorsi quante sono le persone che lo vivono ed ognuno ha il diritto di scegliere quello più adatto a sé. Ma, nonostante questo, ti posso dare dei suggerimenti che renderanno più agevole il tuo viaggio, qualunque esso sarà.

Provo dunque a elencarne alcuni:

  • Datti il permesso di vivere il tuo dolore e il tuo lutto, senza preoccuparti di quanto dura, di quanto tempo è già passato, ma focalizzandoti su tutto quello che di positivo hai vissuto e condiviso con chi non c’è più;
  • Impegnati attivamente nel vivere il tuo lutto, cercando di prestare attenzione alle modalità che utilizzi per esprimerlo e diventare consapevole di quelle più o meno funzionali per te. Isolarsi, ad esempio, può sembrare che aiuti, che elimini delle difficoltà aggiuntive, ma in realtà è nocivo e aumenta la sofferenza ed il sentirsi incompresi. Cercare un supporto esterno, invece, che sia da parte delle persone a te più vicine o da parte di un professionista, è salutare, perché, pur se a livelli diversi a seconda dell’interlocutore, il solo essere in grado di parlare di ciò che senti può dare un grande sollievo;
  • Sii consapevole delle emozioni che premono per uscire. Il lutto ti porta in una sorta di vortice emotivo, in cui provi molte emozioni diverse, tutte intense, che si alternano e si sovrappongono e si rincorrono ad ogni momento. È normale. È fisiologico. Non sentirti in colpa perché le provi, vivile. Se hai bisogno di piangere o di urlare o di arrabbiarti, fallo. Crea le condizioni migliori e protette per te e fallo, perché, se ti tieni tutto dentro, le emozioni inespresse mineranno la capacità di recuperare la tua serenità;
  • Concentrati sulle piccole cose che riescono a portarti gioia. Gioca con i tuoi bambini e lasciati contagiare dai loro sorrisi, cerca gli amici che riescono a essere autenticamente con te ma anche a farti ridere come prima e evita quelli che ti circondano di negatività, fai una passeggiata nella natura o una corsa con il tuo cane e lasciati permeare dalla loro energia. Nulla di tutto ciò eliminerà il tuo dolore ma ti regalerà degli spiragli di sollievo che ti aiuteranno a ritrovare la speranza di poter di nuovo provare gioia in futuro.

Forse oggi anche solo leggere la parola gioia ti ha fatto sobbalzare, ti sembra che significhi dimenticare la persona che tanto ti manca, ma credimi, ritrovare la capacità di provarla significa invece onorare chi hai amato e il posto che ha avuto nella tua vita, non lasciando che sia solo il dolore a definirti e a colorare le tue giornate.

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